(dal mio libro)
14 Ottobre 2011. Chamje (1430 m) – Timang (2600 m) – 21 km. Terzo giorno. Tempo variabile. Il villaggio di Tal, che si raggiunge dopo una lunga e ripida salita, appare all'improvviso attraverso un orrendo portale in cemento. Al di là di questo, il fiume Marsyangdi forma una grande ansa, le sue acque sono tranquille e scorrono lentamente attraverso il piccolo altopiano. Tal significa “lago” in nepalese ed è proprio questa la visione che si ha di tutta l'area. Il “lago” fu creato da una immensa frana che in tempi lontani riempì ed ostruì una parte del letto del fiume, formando una barriera ed un nuovo e vasto invaso. Vale la pena qui ricordare una leggenda Gurung che così dice: le due montagne che si affacciano sui lati della piccola valle, est ed ovest, sono due divinità che, in continuo contrasto tra di loro, cominciarono a scagliarsi dei grossi massi. Uno di questi causò una grande frana che modificò interamente il paesaggio. A seguito di ciò i sacerdoti Lama del luogo, edificarono un chorten, ben visibile tutt'ora, per placare la loro ira ed impedire così altre disastrose frane. A Tal entriamo nel distretto di Manang. Ci si arriva dopo aver costeggiato su terreno sabbioso la base di una parete rocciosa a picco sull'acqua. Sosta a Dharapani per la pausa pranzo e controllo del “trekking permit” presso la locale stazione dell'ACAP, l'ente parco. Superato l'insediamento umano di Danaque si entra decisamente in una foresta di conifere e ci si inerpica a lungo prima di arrivare ad un crinale dove sorgono due lodge e poche case: Timang. Cena e pernottamento presso l'Hotel Manaslu. Da qui si ha una buona visione del Manaslu (8156 m).
ANNAPURNA HIMAL
Fra le terre alte nel cuore del gigante himalayano
Leggi le prime pagine:
14 Ottobre 2011. Chamje (1430 m) – Timang (2600 m) – 21 km. Terzo giorno. Tempo variabile. Il villaggio di Tal, che si raggiunge dopo una lunga e ripida salita, appare all'improvviso attraverso un orrendo portale in cemento. Al di là di questo, il fiume Marsyangdi forma una grande ansa, le sue acque sono tranquille e scorrono lentamente attraverso il piccolo altopiano. Tal significa “lago” in nepalese ed è proprio questa la visione che si ha di tutta l'area. Il “lago” fu creato da una immensa frana che in tempi lontani riempì ed ostruì una parte del letto del fiume, formando una barriera ed un nuovo e vasto invaso. Vale la pena qui ricordare una leggenda Gurung che così dice: le due montagne che si affacciano sui lati della piccola valle, est ed ovest, sono due divinità che, in continuo contrasto tra di loro, cominciarono a scagliarsi dei grossi massi. Uno di questi causò una grande frana che modificò interamente il paesaggio. A seguito di ciò i sacerdoti Lama del luogo, edificarono un chorten, ben visibile tutt'ora, per placare la loro ira ed impedire così altre disastrose frane. A Tal entriamo nel distretto di Manang. Ci si arriva dopo aver costeggiato su terreno sabbioso la base di una parete rocciosa a picco sull'acqua. Sosta a Dharapani per la pausa pranzo e controllo del “trekking permit” presso la locale stazione dell'ACAP, l'ente parco. Superato l'insediamento umano di Danaque si entra decisamente in una foresta di conifere e ci si inerpica a lungo prima di arrivare ad un crinale dove sorgono due lodge e poche case: Timang. Cena e pernottamento presso l'Hotel Manaslu. Da qui si ha una buona visione del Manaslu (8156 m).
October 14, 2011. Chamje (1430 m) – Timang (2600 m) – 21 km. Day three. Changeable weather. We reach Tal, after a long steep climb. We can clearly see it in the distance through a horrible cement gate, usually announcing a settlement. Beyond the gate a lake and, in the centre of the flat valley, a beautiful village with lots of lodges and houses. The Marsyangdi Khola (river) widens and you have a wonderful scenic view. Tal means “lake” in Nepali and it refers to a gigantic landslide which occurred a long time ago and partially blocked the flow of the river. According to a Gurung legend, the two mountains on both sides of the valley are deities. They were in struggle with one another and started to throw boulders at each other. One of these boulders caused the slide which now occupies part of the area. The local Lamas built a chorten, which is still visible, to appease the gods' anger. You get to the village after an easy walk on the sand at the base of a overhanging rock. In Dharapani,where we have our midday lunch, there is an ACAP (Annapurna Conservation Area Project) post, one of the many you encounter during the trail, to check your trekking permit. Past Danaque, the path grows steeper and steeper in a series of zigzags through a majestic pine forest as far as an open area on a ridge. Two lodges and few houses welcome the visitor. We stay overnight at the Manaslu Hotel.
In vista di Tal, sulle rive del Marsyangdi Khola |
Approaching Tal, on the banks of the Marsyangdi Khola
Il fiume Marsyangdi occupa quasi per intero la piana su cui sorge il villaggio di Tal |
Tal stands on a flat area where the Marsyangdi Khola flows, surrounded by impressive cliffs
Tal, 1700 m, è un villaggio lindo e pulito immerso in un'oasi di pace |
Un ponte sospeso lungo 60 m supera il Marsyangdi a quota 1850 m |
In vista di Dharapani al di là del ponte |
Dharapani: uno dei tanti checkpoint, posti di controllo della polizia |
Dharapani: one of the many police checkpoints
Il nostro lodge a Timal, 2600 m, l'Hotel Manaslu |
Nessun commento:
Posta un commento