mercoledì 2 febbraio 2011

La valle di Kathmandu: Pashupatinath


Pashupati “il Signore dei greggi” è uno degli appellativi con cui gli Induisti identificano Shiva, Dio tra gli Dei, Signore di tutti gli esseri viventi, fonte di ogni beatitudine e di eterna pace. Il tempio a lui dedicato si trova a cinque chilometri da Kathmandu sulla riva destra del fiume Bagmati. Occupa una vasta area costellata di templi antichi, monasteri, stupa, eremi e monumenti importanti sia dal punto di vista archeologico che architettonico. Esempio luminoso di armonia fra fedi diverse, simbolo di tolleranza perfetta per tutte le comunità religiose, è uno dei templi più sacri al mondo, venerato da Induisti e Buddhisti.
Secondo le sacre scritture, Shiva e la sposa Parvati trascorrevano gioiosamente il loro tempo in una grande foresta. Preoccupati per la lunga assenza gli altri dei partirono alla ricerca di Shiva finché lo sorpresero tra i cespugli sotto le sembianze di un giovane daino dal corno lucente. Con grande fatica riuscirono ad afferrarlo per il corno, che si spezzò in tre pezzi. Il primo pezzo schizzò in cielo, il secondo sprofondò nelle viscere della terra ed il terzo rimase stretto nelle loro mani e fu portato altrove. Poi lo seppellirono sotto un tumulo di terra. Molto tempo passò e la scheggia ossea risorse da quel monticello, intraprese un lungo volo e infine si posò esattamente dove oggi sorge il suo simbolo fallico all'interno di Pashupatinath (-nath, tempio di ...). Si racconta che una mucca fosse solita irrorare del suo latte il luogo dove era caduto quel pezzo di corno. Il pastore presto scoprì la causa della scarsa produzione di latte del suo animale. Così un giorno assieme ad altre persone si recò sul posto, cominciò a scavare e trovò con grande meraviglia un fiammeggiante fallo. Incapaci di sostenere tale splendore frettolosamente lo ricoprirono di terra e vi posero sopra un linga, un “segnale” in sanscrito.
Non abbiamo documenti che ci dicano quando il tempio dedicato a Shiva sia stato costruito. Si può ipotizzare che agli inizi fosse una semplice struttura in pietra, modificata poi molte volte nel corso del tempo. Sappiamo che tale struttura fu provvista di un tetto dorato dal re Shiva Deva III nel XII secolo e che due secoli dopo raggiunse la forma attuale ad opera della dinastia Malla. Oggi l'intero complesso è sotto la tutela di una Fondazione (PADT) che provvede alla sua cura e manutenzione. Se aggiungiamo anche il fatto che tutta l'area è sotto il patrocinio dell'UNESCO, possiamo capire quale importanza abbia questo museo a cielo aperto, come è stato giustamente definito.
Il fiume Bagmati, fiume sacro per eccellenza, può essere paragonato al grande e più famoso fiume Gange. I fedeli si accalcano sulle sue rive per le loro abluzioni, per chiedere benevolenze agli dei ed implorare la guarigione per i malati. I morti vengono deposti su delle piattaforme per la cremazione ed il cerimoniale prevede riti diversi a seconda della casta sociale di appartenenza del defunto. Una vivace colonia di scimmie compie le sue giocose evoluzioni su cornicioni, travature ed archi attirando la curiosità della gente.

Un altro aspetto mi colpisce. La scoperta tragica della lebbra ... Una persona, non riesco neppure a capire se sia uomo o donna, nasconde completamente alla mia vista il proprio corpo ammalato e ferito sotto un lungo saio, dalla testa ai piedi. Poco più avanti una giovane donna chiaramente espone le sue estremità deformate dalla crudele malattia ... stringe un bambino fra le sue deboli braccia mentre, accoccolata su di uno straccio per terra, si affida alla generosità dei passanti ... provo solo impotenza ... dolore ... ed un pudore indicibile per la sua sofferenza ...
(da "Ho visto le montagne toccare il cielo")
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Preparativi per la cremazione. Il defunto appartiene ad una casta superiore.










Il sacro fiume Bagmati e le cappelle votive, testimonianza tangibile della fede dei ricchi.

... in attesa di donazioni ...
Cremazione: il defunto appartiene ad una casta inferiore.

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