(dal mio libro)
17 Ottobre 2011. Manang (3540 m). Sesto giorno. Giornata di acclimatazione. Mattinata calda e tranquilla interamente dedicata alla visita della parte vecchia di Manang, tra strettissime vie, passaggi coperti, scorci sul Gangapurna e la sua lingua di ghiaccio che scende fino a lambire la parte bassa del paese, per finire in un laghetto di origine glaciale. Dopo mezzogiorno, come ogni giorno, puntuale si alza un forte vento con improvvise raffiche, che costringe a coprirsi di più. La bistecca di yak tanto desiderata è solo una poltiglia di carne informe! Per consolarmi mi faccio un espresso Lavazza al Tilicho Lake Restaurant – vi è una grande insegna all'esterno ed il mio stupore è grande... come, anche qui? - uno strudel enorme di mele con cappuccino finale decisamente buono. La voglia era fortissima! Pomeriggio di riposo in camera mentre gli amici del gruppo salgono con Khaji Sherpa fino ai 4000 metri di Praken Gompa, un piccolo eremo, un vero nido d'aquila.
ANNAPURNA HIMAL
Fra le terre alte nel cuore del gigante himalayano
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17 Ottobre 2011. Manang (3540 m). Sesto giorno. Giornata di acclimatazione. Mattinata calda e tranquilla interamente dedicata alla visita della parte vecchia di Manang, tra strettissime vie, passaggi coperti, scorci sul Gangapurna e la sua lingua di ghiaccio che scende fino a lambire la parte bassa del paese, per finire in un laghetto di origine glaciale. Dopo mezzogiorno, come ogni giorno, puntuale si alza un forte vento con improvvise raffiche, che costringe a coprirsi di più. La bistecca di yak tanto desiderata è solo una poltiglia di carne informe! Per consolarmi mi faccio un espresso Lavazza al Tilicho Lake Restaurant – vi è una grande insegna all'esterno ed il mio stupore è grande... come, anche qui? - uno strudel enorme di mele con cappuccino finale decisamente buono. La voglia era fortissima! Pomeriggio di riposo in camera mentre gli amici del gruppo salgono con Khaji Sherpa fino ai 4000 metri di Praken Gompa, un piccolo eremo, un vero nido d'aquila.
October 17, 2011. Rest day in Manang (3540 m). Day six. Acclimatization is essential in order to avoid further and serious health problems due to the high altitude of Thorung La (5416 m). I spend the warm morning paying a visit to Old Manang, quietly strolling along its narrow lanes and covered alleys, lined with the traditionally built mud houses. Here and there you can enjoy the imposing view of Gangapurna (7454 m) and its huge glacier which formed a lake about fifty years ago, as a result of the Gangapurna glacial melt. Soon after midday the wind blows in gusts and makes me wrap up warm. The longed-for yak steak I have for lunch is just a shapeless meatball, so I take a Lavazza espresso at the Tilicho Lake Restaurant – an attracting sign outside leads me there – together with a delicious apple strudel and a hot cappuccino... By gosh! It was worth it! The afternoon goes by relaxing in my bedroom, reading and keeping my daily diary... and my friends? Khaji Sherpa and them have decided to go to Praken Gompa, a small hermitage, an eagle's nest at 4000 metres.
Stone and mud houses in the Old Manang
Manang: Marsyangdi Hotel - il ballatoio con le camere da letto |
Manang: the gallery with the bedrooms of the Marsyangdi Hotel
La parte vecchia di Manang (3540 m) con le case dai muri a secco ed i tetti piani |
The Old Manang (3540 m) with its stone and mud houses and flat roofs
La vecchia Manang: stretti vicoli e sottopassaggi |
The Old Manang: its narrow lanes and covered alleys
Abitazioni della Manang vecchia |
Manang and the Gangapurna (7454 m) glacier |
Manang and Gangapurna peak (7454 m) towering high above |
Manang has a post office too... but it's closed! |
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