Il periodo migliore per il parapendio a Pokhara va da ottobre ad aprile. Sul lungolago trovate un buon numero di agenzie tra cui scegliere.
October
through April is the best period for paragliding in Pokhara. Along
its Lakeside you have a good number of paragliding companies to
choose from.
PARAPENDIO...
CHE PASSIONE!
Sarangkot
è un ridente villaggio pigramente adagiato su di crinale a circa
1600 m sul livello del mare. Si trova a nord di Pokhara, la seconda
città più importante del Nepal, dopo Kathmandu. Da Pokhara vi
arriviamo in 45 minuti d'auto su per una strada stretta e tortuosa,
dal fondo sconnesso, che conduce alla sommità della montagna. Da qui
si può godere, nelle giornate limpide, della veduta di tre gruppi
montuosi che superano gli 8000 metri ed altre cime minori. Da ovest
ad est, in successione, abbiamo la visione superba del Dhaulagiri
(8167 m), degli Annapurna, (con la cima più alta di 8091m) e del
Manaslu (8163 m). Su tutte spicca, riconoscibilissimo per la sua
forma piramidale il Machhapuchhare (6993 m), meglio noto come il
“Cervino dell'Himalaya”
per la sua straordinaria ed impressionante somiglianza con la nostra
montagna. Il taxista che ci conduce nel primo pomeriggio di una bella
giornata di fine ottobre, è alquanto ciarliero. Gli chiedo, fra
l'altro, il numero degli abitanti della città di Pokhara, che appare
in tutta la sua vastità dall'alto del monte sotto di noi. Non sa
darmi una indicazione precisa... Forse 300.000... Mi fa notare
l'eccessivo inurbamento degli ultimi anni, conseguenza del conflitto
armato tra il potere centrale e i guerriglieri del partito comunista.
Gli chiedo in quale senso. Aggiunge che molti abitanti delle aree
rurali e montuose, per sfuggire alle continue e pressanti richieste
di cibo e di asilo dei Maoisti, erano fuggiti per rifugiarsi nella
piana di Pokhara. Il conflitto armato con l'obiettivo di rovesciare
la monarchia, era durato circa 10 anni, dal 1996 al 2006, e causato
16.000 vittime.
Il costo
della corsa, andata e ritorno, comprensivo di un paio d'ore di sosta,
è di 500 rupie (neppure 4 euro). Lasciata l'auto con l'autista ad
attenderci, ci inerpichiamo lungo la ripida scalinata che porta al
punto più alto. Un breve spiazzo erboso, su di un vuoto di 800 metri
che dà sul lago Phewa sottostante. Ospita un certo numero di
appassionati che qui vengono da ogni parte del mondo, a praticare il
parapendio. Dopo una breve rincorsa, le vele si gonfiano ed un attimo
dopo li vedo effettuare il grando balzo. Sollevo gli occhi. Il cielo
è punteggiato da grandi aquiloni. Un caleidoscopio di colori.
Volteggiano lentamente in grandi cerchi concentrici sotto lo sguardo
superbo dei giganti himalayani. Restiamo affascinati davanti ad un
simile spettacolo.
Fotografie
di R. Frigerio e F. Vido
PARAGLIDING...
JUST FOR THE FUN OF IT!
Sarangkot
is a small pleasant village lazily lying in the sun on a ridge at
about 1,600 m above sea level. It is to the north of Pokhara, the
second most important city in Nepal, after Kathmandu. From Pokhara a
forty-five minutes' ride leads us there up a narrow bumpy winding
road. From the mountaintop, in crystal clear sunny weather, you can
enjoy the view of three himalayan mountains above 8,000 m as well as
a number of minor peaks. From west to east, in a sequence, you have a
stunning sight of Mt. Dhaulagiri (8,167m), Mt. Annapurna (8,091m) and
Mt. Manaslu (8,163m). Moreover, the perfect pyramid of Mt.
Machhapuchhare (6,993m) stands out against the blue sky, easily
recognizable for its shape which has earned itself the name of the “Matterhorn of the Himalayas”.
It is a sunny autumnal afternoon, late in October. The taxi driver,
sitting to my right, is quite talkative. I ask him, among other
things, how many people live in Pokhara, which appears so vast below
us. He hesitates for a while... 300,000 people... maybe. Then he
adds: ”The excessive urban migration in
recent years is a result of the armed conflict between the central
power and the guerrillas of the Communist Party.”...
He explains: “You see... lots of the
inhabitants of the mountainous and rural areas, in order to avoid the
incessant demands for food and accommodation from the Maoists, left
their homes to take refuge and protection in the valley of Pokhara.”
The warfare to overthrow the monarchy lasted about ten years, from
1996 to 2006, and caused 15,000 casualties.
The taxi
return fare, inclusive of a stop for a couple of hours is 500 rupees
per person, about five dollars. We leave the driver at the parking
lot and start climbing up the steep concrete steps leading to the
mountaintop. A small open space amid cultivated fields looks onto
Phewa Tal (Lake) and Pokhara Valley, 800 metres beneath. It is
probably one of the most famous launching spots for paragliders in
Nepal. A number of young people from every part of the world are
gathered. A short run forward, their wings inflated, they jump off
the ramp. I raise my eyes. The sky is dotted with gliders. A
kaleidoscope of bright colours. They wheel high above. Slowly. The
himalayan giants in the background. What a sight!
Photographs:
courtesy of R. Frigerio and F. Vido
Lo spiazzo erboso da cui si effettuano i lanci.
The launch
site, on top of the mountain at Sarangkot.
Il lancio.
Jumping off
the ramp.
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